Rivoluzione nella cura dell'enteropatia cronica nel pastore tedesco
Microbioma e trapianto fecale

Diarrea, vomito, perdita di vitalità e di peso, prurito.
Se il tuo pastore tedesco soffre di questi sintomi da più di tre settimane, probabilmente ha una “disbiosi”, oltre che un'enteropatia cronica.

Cos'è la disbiosi?

È uno squilibrio dei milioni di miliardi di microbi che vivono nell'intestino, conosciuti come “flora intestinale” o “microbioma”.

Questi microbi sono parte fondamentale dell'animale: producono vitamine e altre sostanze utili al funzionamento di organi e tessuti (tra cui la parete intestinale e la pelle, barriere che difendono l'animale dall'invasione di corpi estranei), addestrano e modulano il sistema immunitario, e interagiscono con il sistema nervoso.

Né i microbi, né l'animale possono vivere in salute senza collaborazione tra le parti, le cui regole sono frutto di milioni di anni di evoluzione.


Se mi hai seguito fin qui, puoi immaginare che le conseguenze della disbiosi possano essere molto gravi, e questo è ciò che sta succedendo sempre più ai nostri pet: il 20% circa soffre di enteropatia cronica o dermatite atopica.

E per i pastori tedeschi, purtroppo, le statistiche sono ancora peggiori.


Le ragioni di questa situazione allarmante sono principalmente due: lo stile di vita e la genetica.


Lo stile di vita moderno, umano, e di conseguenza del cane, è caratterizzato da elevato utilizzo di antibiotici e altri farmaci, alimenti ultra-processati, contenenti conservanti e coloranti, ambiente inquinato, ecc. Tutte cose che non esistevano fino a pochi decenni fa.

L'ecosistema in cui noi, i nostri cani e i nostri microbi viviamo è radicalmente cambiato!

E ciò sta avendo importanti ripercussioni negative sulla salute di tutti.

Basti pensare al cambiamento climatico.


La genetica aggrava la situazione, in particolare nel pastore tedesco ,in cui alcuni tratti di DNA legati al funzionamento del sistema immunitario risultano alterati e contribuiscono ad aumentare il livello di infiammazione intestinale, modificando l'ambiente e facilitando lo squilibrio dei microbi che lo abitano.

Ciò spiega come mai il 15% circa degli animali, i cui veterinari si rivolgono a EuBiome, sono pastori tedeschi.


Eureka: è arrivato il trapianto fecale!

Grazie alla ricerca degli ultimi 20 anni, sappiamo molto sul microbioma, le sue funzioni e disfunzioni, ma sappiamo soprattutto che è possibile modificarlo facilmente.

Significa che, se il tuo cane ha un'enteropatia cronica o una dermatite atopica, è possibile provare a ripristinare l'equilibrio del microbioma e con esso la salute dell'animale.

Non è fantastico?!

Queste malattie croniche non sono più necessariamente una condanna a vita.


Come si ripara un microbioma danneggiato?

La dieta è uno strumento molto potente che il veterinario mette in campo subito, ma può non essere risolutiva. Se i sintomi persistono, probabilmente sono andati persi microbi importanti, o microbi “cattivi“ sono fuori controllo.

Il trapianto fecale diventa la “seconda spiaggia”.

Sottolineo “seconda spiaggia” e non “ultima spiaggia” perché è ormai dimostrato che più si aspetta, più sono i danni che creano a organi e tessuti, e più è difficile tornare indietro.


Cos'è il trapianto fecale?

Alt, aspetta! Sospendi il giudizio per un minuto e prosegui nella lettura! Non te ne pentirai...

Il termine è tutt'altro che invitante, ma quello che implica è stupefacente, perché l'80% degli animali ha benefici da questo trattamento innovativo.

La prima parola, “trapianto” potremmo sostituirla con due parole “trasferimento” e “non invasivo”:

  1. Trasferimento: si prendono i microbi contenuti nell'intestino di un animale sano, che quindi sono quelli giusti e nelle corrette proporzioni, e si trasferiscono nell'intestino del malato.

  2. Non invasivo: i microbi vengono prelevati dalle feci naturalmente espulse dal donatore sano (spoilero il prossimo concetto) e somministrati per bocca al malato, tramite capsule, come un normale probiotico.

FMT in capsule

Come vedi, nulla di doloroso o stressante per nessuno!

Nessun ricovero, nessuna operazione, nessuna sedazione.


La seconda parola, "fecale", crea decisamente più scompiglio. C'è chi inorridisce e chi sghignazza. Il termine deriva dal fatto che i microbi sono estratti dalle feci del donatore sano. Ma poi vengono trattate e nella capsula si concentra la frazione microbica.


Come funziona il trapianto fecale?

Abbiamo appena detto che farlo è molto semplice, e, come dice Mary Poppins, “Basta un poco di zucchero ...”. Ma poi?

Una volta nell'intestino i microbi producono sostanze utili, interagiscono con il sistema immunitario, fanno tante cose, ma il nostro obiettivo è che attecchiscano, ossia che i nuovi microbi si integrino nel sistema, trovino un loro spazio e inizino a lavorare in modo stabile e adeguato.

Questa però è la parte difficile, perché come ogni essere vivente, anche i microbi stanno dove trovano un ambiente accogliente, con abbondante cibo, vicini simpatici, poca criminalità, situazione generalmente tranquilla. Tutto ciò che non è l'ambiente intestinale infiammato di un enteropatico cronico.

Ecco quindi che, quando parliamo di trapianto fecale, dobbiamo metterci nell'ottica di un “percorso di riabilitazione” in cui, come una persona che ha perso un arto, non basta mettere una protesi, ma bisogna lavorare affinché i muscoli, i tendini, il cervello, tutto l'organismo ritrovino la sintonia.

Ci sono animali che, con 30 giorni di capsule, arrivano al risultato, altri che hanno bisogno di più tempo. Alcuni, una volta arrivati all'equilibrio, non necessitano di ulteriori interventi, altri, invece, richiedono trattamenti periodici.

Quest'ultimo è il caso dei pastori tedeschi con predisposizione genetica, una forza negativa, che agisce costantemente alzando il livello di infiammazione, che innesca il circolo vizioso della disbiosi.

Disbiosi e FMT


Il trapianto fecale offre una soluzione semplice, efficace e naturale, in grado di riportare l'equilibrio e di mantenerlo anche per questi animali, purché si intervenga per tempo e non ci siano, ovviamente, altri problemi.



La storia di Zara

Bella la teoria, ma poi in pratica?
Giusto! Come EuBiome, avremmo molti casi da riportare: la maggior parte felici, ma alcuni anche molto tristi. 
Tra i casi felici, abbiamo scelto Zara, perché molti vi si possono riconoscere.

Zara è un pastore tedesco femmina, presa nel 2016 a 60 giorni in allevamento.

Zara: pastore tedesco enteropatico cronico

Prima del trapianto fecale

Da subito manifesta problemi che proseguono per anni:

- Prima dei 10 mesi trattata tre volte a causa della giardia (panacur e stomorgyl).

- A 6/7 mesi cominciano gli episodi di vomito occasionale.

- Verso i 10 mesi al vomito si aggiunge inappetenza e dimagrimento.

- A 12 mesi assomiglia più a un levriero che a un pastore tedesco e a seguito di somministrazione di carne di maiale -emette feci ricoperte da una spesso strato di muco, vomito e rifiuto del cibo. Analisi ed endoscopia portano a diagnosi di IBD e colangite. Terapia farmacologica a base di pantoprazolo e tilosina (calando o aumentando il dosaggio in caso di ricaduta).

- Nel 2018 brutta ricaduta con vomito e dolori addominali.

- Nel 2020 feci morbide con sangue inducono a fare nuove analisi ed ecografia; emerge ipoalbuminemia, proteine totali basse, linfangectasia e peritonite cronica. Nonostante varie cure, invece di migliorare, peggiora.

- Nel 2021 vengono tolti tutti i farmaci su consiglio del gastroenterologo e dato solo probiotici e la cagnolina si è ripresa (durante la somministrazione del cortisone aveva subito un vero e proprio tracollo, inciampava sulle sue stesse zampe anteriori e cadeva, era intontita, non reattiva, aveva perso molta massa muscolare, pelo su coda e addome che risultavano completamente nudi). Alterna feci morbide e diarrea e ha sporadici episodi di nausea o vomito.


Dopo il trapianto fecale

Dopo il primo trapianto fecale è tornato l'appetito e ha ripreso peso, il pelo è ricresciuto la cagnolina è tornata a essere attenta e reattiva.

Zara è stata bene per circa un anno, poi ha iniziato a manifestare nuovamente alcuni sintomi. Nell'ottica che Zara abbia una predisposizione genetica, veterinaria e proprietaria hanno deciso di fare un trapianto fecale nel 2022, che ha ripristinato lo stato di salute. E lo stesso è successo nel 2023.

A detta della proprietaria, Zara oggi sta bene, ma è pronta a fare un ulteriore ciclo di capsule se dovessero ricomparire i sintomi.


La signora Biancalana, proprietaria della cagnolina, ci ha tenuto ad aggiungere “spero la nostra storia possa essere d'aiuto ad altri che si trovano nella nostra stessa situazione”.

Speriamo che sia così, ma meglio ancora se ci fai sapere cosa ne pensi!

Scrivici a info@eubiome.it o sulla nostra pagina Facebook.

In sintesi

  1. In caso di enteropatia cronica e dermatite atopica c'è quasi sempre una disbiosi.

  2. La disbiosi è causa di malattia, indipendentemente da come si è generata.

  3. Il trapianto fecale è un trattamento non farmacologico innovativo, semplice, naturale, non invasivo, praticamente senza rischi ed estremamente efficace in caso di disbiosi.

  4. L'80% degli animali ha benefici.

  5. Con sintomi che ricorrono oltre le tre settimane, se non sono state identificate cause specifiche, e la dieta non ha dato i risultati sperati, è bene iniziare subito a ragionare con il medico veterinario di fiducia sul trapianto fecale.

  6. Prima si interviene meglio è, per evitare l'accumularsi dei danni.

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Il formato breve di questo post è stato pubblicato sulla rivista "Il cane da pastore tedesco", rivista specializzata dell'associazione SAS - Amatori Pastori tedeschi che ringraziamo.

 


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Barbara Simionati

Laureata in biologia con Master in Business and Management, ho lavorato per molti anni nell'ambito del sequenziamento del DNA e successivamente del microbioma. Ho co-fondato di due spin-off dell'Università di Padova: BMR Genomics e EuBiome. Attualmente sono amministratore di EuBiome e docente a contratto presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova.

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