CIBDAI: Il "Termometro" della Salute Intestinale del Tuo Cane
Come proprietario di un cane, ti sarà capitato di notare episodi di diarrea, vomito o perdita di appetito nel tuo amico a quattro zampe. Quando questi sintomi si ripetono nel tempo, il veterinario potrebbe parlare di IBD (Malattia Infiammatoria Intestinale) o Enteropatia cronica, e utilizzare uno strumento chiamato CIBDAI. Ma cos'è esattamente?
Cos'è il CIBDAI?
Il CIBDAI (Canine Inflammatory Bowel Disease Activity Index) è come un "termometro" per misurare quanto sia grave l'infiammazione intestinale del tuo cane. È uno strumento di valutazione che aiuta i veterinari a:
- Quantificare la gravità dei sintomi
- Monitorare l'andamento della malattia nel tempo
- Valutare l'efficacia delle terapia
Come si calcola il CIBDAI?
Il calcolo del CIBDAI si basa su 6 parametri principali che tu, come proprietario, puoi facilmente osservare:
Il punteggio finale
Una volta raccolti i dati, ti basta sommarli e vedere in che fascia rientrano.
A titolo informativo, sappi che esiste anche l'indice CCECAI, che valuta gli stessi sintomi del CIBDAI, più altri 3, che però sono più complessi da valutare.
Il Collegamento con il Microbioma e Disbiosi
Il CIBDAI non è solo un numero: è una finestra sulla salute del microbioma intestinale del tuo cane. Il microbioma è l'insieme di tutti i microbi che vivono nell'intestino e che sono fondamentali per:
- Digestione e assorbimento dei nutrienti
- Protezione da batteri patogeni
- Regolazione del sistema immunitario
- Produzione di vitamine essenziali
Un CIBDAI elevato, è segnale di uno squilibrio del microbioma intestinale (disbiosi). In questa situazione i batteri "cattivi" possono prendono il sopravvento su quelli "buoni", o quelli "buoni" possono non essere più nelle condizioni di svolgere le loro normali funzioni, essenziali per la salute del cane.
Perché è importante calcolare il CIBDAI?
Per te come proprietario:
- Ti aiuta a monitorare oggettivamente la salute del tuo cane
- Ti permette di comunicare meglio con il veterinario
- Ti rende partecipe attivo nel percorso terapeutico
Per monitorare il trattamento:
- Consente di personalizzare le terapie
- Aiuta a valutare se i trattamenti stanno funzionando
- Può indicare quando considerare terapie avanzate come il trapianto fecale
Quando considerare il trapianto fecale?
Il trapianto di microbiota fecale (FMT) rappresenta una frontiera innovativa nel trattamento dell'IBD e delle enteropatie croniche, come indicato dalle nuove linee guida per l'uso dell'FMT negli animali da compagnia. Quando il CIBDAI rimane elevato nonostante le terapie tradizionali, il trapianto fecale può:
- Ripristinare l'equilibrio del microbioma
- Ridurre significativamente i sintomi
- Migliorare la qualità di vita del cane
Consigli pratici
In caso di problemi gastroenterici ricorrenti:
- Tieni un diario: Annota quotidianamente i sintomi del tuo cane
- Monitora regolarmente: calcola il CIBDAI settimanalmente durante i periodi critici
- Collabora con il veterinario: condividi i tuoi dati per ottimizzare le terapie
- Non sottovalutare: un CIBDAI persistentemente elevato merita approfondimenti
Conclusione
Il CIBDAI è molto più di un semplice indice: è uno strumento che ti permette di essere un alleato attivo nella cura del tuo cane. Comprendere il collegamento tra sintomi, microbioma e possibili terapie innovative ti aiuterà a prendere le decisioni migliori per la salute del tuo fedele compagno.
Ricorda: ogni cane è unico, e il CIBDAI va sempre interpretato nel contesto clinico complessivo insieme al tuo veterinario di fiducia.
Se noti sintomi gastrointestinali persistenti nel tuo cane, non esitare a consultare il tuo veterinario per una valutazione completa.
Sospetti che il tuo animale possa avere una disbiosi?
Il DisbiosiQuest ti può aiutare a capire.

Barbara Simionati
Laurea in biologia e Master in business and management, ha lavorato per molti anni nell'ambito del sequenziamento del DNA e successivamente del microbioma. E' cofondatrice di due spin-off dell'Università di Padova: BMR Genomics e EuBiome. Attualmente è amministratore di EuBiome e docente a contratto presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova.